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Slow Food Italia, insieme alle sedi di Piemonte, Valle d’Aosta e alla Condotta di Vercelli, si oppone al progetto di un mega-allevamento intensivo da 274.000 galline ovaiole nel comune di Arborio, nel cuore della zona DOP del Riso di Baraggia Biellese e Vercellese.
«È una scelta sbagliata sotto ogni punto di vista: ambientale, sanitario, agricolo ed etico», denuncia l’associazione. L’impianto, a soli 3 km da un Parco e una Riserva Naturale, consumerebbe oltre 20.000 mq di suolo, preleverebbe 23.000 metri cubi d’acqua e rilascerebbe circa 19 tonnellate di ammoniaca l’anno.
Slow Food critica anche le condizioni dell’allevamento, definendole insostenibili: galline ammassate (9 per metro quadro), al chiuso, sotto illuminazione artificiale. «Si tratta del modello codice 2, fonte di sofferenza animale e rischio sanitario legato all’uso sistematico di antibiotici», spiega l’associazione.
La protesta, assicurano, non è legata solo alla localizzazione. «È il rifiuto di un sistema produttivo superato», sottolineano.
Per promuovere un’alternativa concreta, domenica 22 giugno Slow Food Vercelli organizza un presidio dimostrativo presso l’allevamento biologico La Verdella Piccola di Cigliano, aperto al pubblico. L’invito è a costruire una cultura agricola più equa, sostenibile e rispettosa del vivente.
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