Condividi:

È stata condannata a un anno e cinque mesi di reclusione, con la pena sospesa a condizione di seguire un percorso di recupero, una donna vercellese di 37 anni accusata di revenge porn. Il reato, introdotto in Italia nel 2019, riguarda la diffusione non consensuale di immagini intime.

La donna, difesa dall’avvocato Francesca Orrù, è stata giudicata colpevole di aver sottratto fotografie sessualmente esplicite dal telefono del suo ex compagno, 46 anni, e di averle diffuse senza il suo consenso. L’uomo si è costituito parte civile, rappresentato dall’avvocato Alberto Treves, e ha ottenuto dal giudice una provvisionale immediatamente esecutiva di 10mila euro.

Secondo quanto ricostruito durante il processo, dopo la fine della loro relazione la donna ha minacciato l’ex di diffondere le foto compromettenti, arrivando a ricattarlo anche in relazione all’affidamento del figlio. Le minacce si sono trasformate in azioni concrete: le immagini sono state inviate tramite messaggi autolimitanti su Telegram, diffuse su Instagram e perfino stampate per essere lasciate nelle buche delle lettere di amici e conoscenti dell’uomo, creando un clima di forte pressione e disagio.

Le fotografie erano state sottratte nel 2020, il ricatto ha avuto inizio nel 2022 e la diffusione delle immagini risale al 2023.

Tutti gli articoli