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Un utile di 24.000 euro: è il risultato straordinario ottenuto dalla scorsa stagione di prosa del Teatro Civico, salutato con soddisfazione dal sindaco Roberto Scheda. «La risposta dei cittadini è stata chiara: Vercelli vuole Cultura», ha commentato il primo cittadino in occasione della presentazione del nuovo cartellone 2025/2026. «Questo successo è la prova di una città viva, partecipe, che crede nel valore del teatro, dell’arte e della bellezza. Investire in Cultura significa investire nel futuro della nostra comunità».
Il rilancio culturale della città prosegue anche fuori dal palcoscenico, con due importanti appuntamenti: il 10 settembre si inaugurerà la mostra sull’Espressionismo italiano, con opere di Fontana, Guttuso e altri capolavori della Fondazione Giuseppe Iannaccone, alcuni dei quali mai esposti prima. In parallelo prenderà vita un percorso di Cracking Art, installazioni urbane di creature colorate e surreali che coniugano arte, ecologia e memoria, «una scintilla di meraviglia nella nostra città d’acqua e di pietra», ha aggiunto Scheda.
Si parte con Buffa e le Olimpiadi del mito
Ad aprire la nuova stagione teatrale sarà domenica 26 ottobre uno spettacolo fuori abbonamento: "Le Olimpiadi del ’36", scritto e interpretato da Federico Buffa, accompagnato dalle musiche dal vivo di Alessandro Nidi e Nadio Marenco. Un intenso racconto teatrale e musicale dedicato alla figura leggendaria di Jesse Owens e ai controversi Giochi di Berlino del 1936.
Un cartellone che unisce parola, danza, narrazione e memoria
La stagione in abbonamento prenderà il via il 4 novembre con "Arrivano i Dunque", il nuovo lavoro di Alessandro Bergonzoni, seguito, il 12 novembre, da "Rave Lucid", spettacolo della compagnia francese Mazelfreten, tra danza urbana e musica elettronica.
Il 25 novembre arriva "Il birraio di Preston", dal romanzo di Andrea Camilleri, mentre il 3 dicembre sarà la volta del classico "Rosencrantz e Guildenstern sono morti" di Tom Stoppard, con Francesco Pannofino, Francesco Acquaroli e Paolo Sassanelli.
Il 10 dicembre tocca a "Magnifica presenza", adattamento teatrale del film di Ferzan Ozpetek, con Serra Yilmaz, Tosca D’Aquino ed Erik Tonelli.
Dopo la pausa natalizia, il 13 gennaio, sarà la volta di "Pirandello Pulp", spettacolo ironico e noir diretto da Gioele Dix e interpretato da Massimo Dapporto e Fabio Troiano.
Tra le novità più attese, il 7 febbraio in anteprima regionale arriva "Amadeus", diretto da Ferdinando Bruni e Francesco Frongia, con i costumi firmati da Antonio Marras.
Il 26 febbraio il palco si trasforma in supermercato con "Guarda le luci, amore mio", ispirato al testo di Annie Ernaux, interpretato da Valeria Solarino e Silvia Gallerano.
Il 2 marzo torna Marco Paolini con "Antenati. The grave party", un racconto che unisce memoria, ironia e genealogia.
Gran finale il 18 marzo con "A casa tutti bene", adattamento teatrale del film di Gabriele Muccino, con Giuseppe Zeno e Donatella Finocchiaro.
Biglietti e abbonamenti: tutte le formule
Le vendite aprono l’8 settembre con la conferma degli abbonamenti della stagione 2024/2025, che si potranno rinnovare fino al 20 settembre. I nuovi abbonamenti saranno disponibili dal 23 al 27 settembre, mentre i carnet da 5 ingressi potranno essere acquistati dal 30 settembre al 24 ottobre. I biglietti singoli saranno in vendita a partire dal 10 ottobre, anche online su vivaticket.it.
Tre le formule disponibili:
- Abbonamento fisso a 10 spettacoli (da €80 a €150),
- Carnet 5 ingressi liberi (da €48 a €85),
- Biglietti singoli (da €10 a €25 per gli spettacoli in abbonamento, fino a €35 per lo spettacolo con Federico Buffa).
Sconti previsti per under 25, over 65, insegnanti, universitari, abbonati alla scorsa stagione, tesserati FAI, Abbonamento Musei e dipendenti comunali e regionali. Prezzo speciale di €5 per gli allievi delle scuole di danza di Vercelli per Rave Lucid.
“Un teatro vivo, aperto e accessibile”
«Con la stagione 2025/2026, Piemonte dal Vivo rinnova il proprio impegno a rendere il teatro un luogo vivo, accessibile e aperto alla comunità», ha dichiarato Matteo Negrin, direttore della Fondazione. «Una programmazione pensata per connettere persone, territori e linguaggi artistici, costruita in dialogo con le istituzioni locali e con uno sguardo attento al presente».
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