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Finisce nelle sedi legali la vicenda legata alla costruzione di un maxi allevamento intensivo di galline ovaiole ad Arborio, promosso dalla società agricola Bruzzese. Su mandato delle associazioni Parte in Causa, LAV (Lega Anti Vivisezione), Vitadacani, Pueblo Unido, Animal Equality e di numerosi cittadini, gli studi legali Veronica Dini di Milano e Saltalamacchia di Napoli hanno redatto un atto di diffida formale.

Il documento, di oltre 30 pagine, è stato inviato alla società Bruzzese, ma anche a Regione Piemonte, Provincia di Vercelli e Comune di Arborio. Nella diffida si sollevano numerosi dubbi relativi al contesto ambientale in cui l’insediamento dovrebbe sorgere, ai potenziali impatti sanitari, ambientali e alla presunta carenza di informazione pubblica e trasparenza da parte degli enti coinvolti.

Il nuovo impianto, che ospiterebbe circa 275mila galline ovaiole, continua a generare tensioni. Anche il comitato locale R.I.S.O., nato ad Arborio negli ultimi mesi e tra i finanziatori della diffida, ha annunciato ulteriori azioni legali contro il progetto.

Intanto, oggi in Valchiusa è previsto un incontro pubblico con l’associazione Parte in Causa, durante il quale verrà illustrato il contenuto della diffida.

Solo poche settimane fa, una manifestazione non autorizzata davanti al cantiere dell’allevamento aveva portato all’intervento delle forze dell’ordine, con numerose identificazioni e l’emissione di fogli di via per alcuni partecipanti.

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