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La Basilica di Sant’Andrea gremita in ogni ordine di posto, oltre 14.000 visualizzazioni online per la diretta Facebook e un entusiasmo che ha travolto anche i media nazionali collegati: così Vercelli ha accolto Alessandro Barbero, cittadino onorario, amatissimo divulgatore e già docente dell’Università del Piemonte Orientale.
“Ci troviamo in un luogo che più di ogni altro incarna la bellezza, la storia e l’identità della nostra amata città. Un monumento che oggi fa da cornice ad un momento storico per Vercelli, la proclamazione ufficiale davanti a nove ministri europei di Vercelli come capitale europea del riso. È con immenso onore che per dare un premio al nostro territorio vi presento il nostro grande ospite culturale, il professor Alessandro Barbero” – con queste parole il sindaco Roberto Scheda ha aperto la serata, introducendo l’atteso incontro.
Il titolo della conferenza, “Quando Vercelli era più grande di Torino”, nasce da un’intuizione dello stesso primo cittadino e si ispira alle annotazioni di un viaggiatore del XVI secolo, che aveva colto la straordinaria ricchezza e vitalità della città medievale.
Barbero ha guidato il pubblico in un viaggio attraverso oltre 1500 anni di storia, intrecciando cronache e testimonianze d’archivio – processi, bolle imperiali, atti notarili – con aneddoti e riflessioni che hanno illuminato il ruolo di Vercelli come centro politico, religioso ed economico di primo piano. Non solo Chiesa e vescovi colti e influenti, ma anche figure come Guala Bicchieri, cardinale e diplomatico capace di affermarsi nonostante umili origini.
Con ironia e leggerezza, lo storico ha messo in evidenza la vivacità del Medioevo, epoca di libertà di pensiero: “Allora tutti erano cristiani, ma un monaco poteva criticare aspramente il vescovo e Dante collocare all’inferno i papi suoi contemporanei. Oggi chi avrebbe questa libertà?”.
Dal palco, Scheda ha seguito la conferenza per tutta la durata, qualche passo dietro il professore. Qualche problema di acustica non ha intaccato l’atmosfera: applausi scroscianti hanno accompagnato Barbero fino al saluto finale, quando ha ricordato che “non conta essere più grandi o più piccoli di Torino, ma riconoscere che la storia di un luogo, con i suoi alti e bassi, merita sempre di essere studiata”.
Il sindaco ha infine annunciato che Alessandro Barbero tornerà presto a Vercelli per nuove occasioni di approfondimento, confermando la volontà dell’amministrazione di valorizzare la sua figura e, attraverso di lui, la storia e l’identità della città.
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